lunedì 8 novembre 2010

PERCY JACKSON E GLI DEI DELL’OLIMPO - IL LADRO DI FULMINI: RECENSIONE

C’era una volta il tempo della narrazione e c’è “Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo: il ladro di fulmini”, dove la narrazione non è, per utilizzare un’espressione tipica delle previsione del tempo, pervenuta. Eh sì, infatti il nuovo film di Chris Columbus ha delle gravi pecche e mancanze a livello di sceneggiatura. Hitchcock (chapeau!) diceva: “Il cinema è la vita senza le parti noiose”, invogliando quindi ad utilizzare le elissi temporali per confezionare i prodotti audiovisivi. In “Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo: il ladro di fulmini” invece tutto avviene con la velocità della… folgore. Si parte cercando di rispettare i mitici punti del viaggio dell’eroe di Voegler, ma succede tutto talmente in fretta che l’agire dei personaggi non ha una reale motivazione di fondo (escluso Percy, ma in un film ci sono anche tutti gli altri). Questo giovanotto adolescente dalla sera alla mattina (stiamo proprio parlando dalla sera alla mattina dopo) si ritrova da dislessico, timido ed emarginato, a campione di scherma, semidio e già, 24 ore dopo l’inizio del film, eroe capace addirittura di sfidare il dio Ade. Beh, siamo nel mondo della finzione per carità, ma la presa di coscienza da parte del protagonista che lo spinge all’azione poteva e doveva essere motivata meglio. Questo signorino dagli occhi blu il giorno prima non sa leggere l’inglese (sapete ha il cervello impostato sul greco antico!) poi inizia ad uccidere, con la nonchalance con cui ognuno di noi andrebbe a fare la spesa. Poco credibile, ancora! Non si capisce nemmeno perché una semi-sconosciuta, Annabeth, che per intenderci dovrebbe avere la parte di Hermione, decida di aiutare un ragazzo che conosce da meno di un pomeriggio! Se non vi basta questo, Percy, che comunque vive nel nostro mondo, riesce a manipolare (sempre improvvisamente, senza che ci sia una spiegazione) tutti i tipi di acqua. Almeno ad Harry Potter da bambino succedevano delle cose che lui non si spiegava, qui è tutto affrettato. Poi vogliamo per favore lasciare in pace l’Hydra di Lerna? Basta! Ogni film, telefilm e simile che si ispiri alla mitologia greca si ricorda di questo mostro. 2000 anni di leggende sul mondo greco-romano e non si riesce a trovare un nuovo mostro da torturare? E poi Percy, solo tu non sai che tagliando le teste all’Hydra si riproducono all’infinito? Avendo 16/17 anni avrai visto l’Hercules della Disney, o il telefilm Hercules, o Xena o… Pollon, caro “Percy, Percy Jackson!”, come più volte viene chiamato all’interno della pellicola (e si spera che non sia un modo per citare i film dell’agente 007, dato che Pierce Brosnan fa, malgré lui, un cameo nei panni di Chirone). Giustifichiamo tutto questo solo per simpatia nei confronti di Chris Columbus che con questo film urla tutto il suo dolore e la sua disperazione: “Mi avete levato Harry Potter? E ve lo copio!”… Male, se ci è concesso!, Chris una e-mail a Linda (Seger) per il prossimo film, giusto per una piccola consulenza, inviala.

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