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mercoledì 1 agosto 2012

TITANIC 3D: RECENSIONE


Postato anche su Film4life...

L’effetto, dopo aver rivisto al cinema “Titanic”, anche se in 3D, è sempre lo stesso: emozioni allo stato puro. Chi ama la settima arte infatti non potrà certamente perdersi al cinema il ritorno di uno dei film che ha incassato di più nella storia del cinema. La pellicola di James Cameron con Kate Winslet e Leonardo DiCaprio ritorna al cinema per celebrare il centenario del naufragio più celebre nella storia della navigazione.

Sono passati però ben 15 anni, era il dicembre del 1997, da quando per la prima volta Rose DeWitt Bukater e Jack Dawson facevano la loro comparsa nella storia del cinema. Nel 2012, James Cameron ha deciso di trasformarli, regalando loro la tanto agognata terza dimensione, che è la moda dell’ultimo momento ad Hollywood. La magia del film rimane intatta, ma si può azzardare che il 3D è assolutamente inutile, dato che non aggiunge nulla al film, anzi fa perdere la nitidezza delle immagini, scurendole. Aggiungiamoci anche che non è il miglior 3D realizzato da Cameron, dato che molte volte i personaggi appaiono “trasparenti”.

Nonostante il 3D però grazie al “Titanic” si ritorna indietro nel tempo. Anche guardando la computer grafica utilizzata nel film, sembra davvero di trovarsi nella preistoria del cinema digitale, considerando la perfezione raggiunta negli ultimi anni. Sorriso e malinconia che si confondono: è anche questo il Titanic.

Inutile dire che vedendo il film ognuno di voi penserà a com’era 15 anni fa ed è anche inutile negare che la pellicola sarà soprattutto vista di nuovo al cinema dai teen-agers del 1997. Infatti anche se Cameron ha dichiarato più volte di aver portato di nuovo alla luce il relitto del Titanic per i nati dopo il 1990, è quasi impossibile pensare che orde di 14enni del 2012 si rechino in sala per vedere un giovanissimo Leonardo DiCaprio. Un film da consigliare a tutti, se non altro per rivedere ancora una volta sul grande schermo il primo ed ultimo viaggio della nave dei sogni. 

sabato 12 febbraio 2011

SANCTUM 3D: RECENSIONE

Postato anche su Film4life... 



Il thriller d'avventura “Sanctum 3D”, prodotto dal signor James Cameron, racconta la storia di una squadra di speleologi che esplorano caverne sottomarine situate nel sistema di grotte più insidioso, inesplorato e meno accessibile al mondo. Una tempesta tropicale li obbliga a cercare rifugio all'interno di una grotta, molto in profondità. Da qui, sconfiggendo le proprie paure, dovranno cercare di risalire in superficie. Il film, diretto dal regista australiano Alister Grierson, però ha un grande problema. Sì è vero che i soldi li ha messi tutti Cameron, ma di mister Avatar, pur avendo messo il suo nome in bella mostra su tutte le locandine, nelle quali è praticamente ignorato il nome del regista, non c’è nulla. Era difficile scrivere una storia più banale di “Avatar” per puntare solo al cuore degli effetti speciali, eppure “Sanctum 3D” ci riesce. Quello che si dovrebbe capire è che non basta avere un 3D eccellente, se poi la sceneggiatura sembra scritta da un ragazzino delle scuole elementari. Anche se girato con la celeberrima Cameron/Pace Fusion 3D Camera System, quella di “Avatar” per intenderci, il film di Grierson ha solo il merito di ricalcare la terza dimensione di Pandora, per il resto annoia, annoia e… annoia! Da sbadiglio tutti gli interminabili 109 minuti di claustrofobica azione. Almeno nei suoi film Cameron è sempre riuscito a dare alla gente un motivo per andare al cinema. Tutti i soldoni incassati al botteghino worldwide del resto non sono frutto del caso, ma di un lavoro volto a cercare di realizzare il film più “generalista possibile”. Con questo ultimo termine, tanto caro alla tv, intendiamo quel tipo di pellicole che riescono ad interessare il più vasto pubblico possibile: ragazzine urlanti per il fustacchione di turno, ragazzini con l’acquolina per gli effetti speciali, amanti del cinema, dato che ogni volta l’opera deve rivoluzionare il mondo del cinema. Dunque lasciando per un secondo fuori Cameron dalla discussione, non c’è alcun motivo per vedere “Sanctum 3D”. Perché si dovrebbero spendere 10 o più euro per un prodotto che ne vale meno della metà? Se non volete credere a quello che c’è scritto qui, possiamo sempre portarvi come esempio i dati ufficiali del botteghino americano: 9.225.000 di dollari nel primo week end di programmazione, se non è una sconfitta poco ci manca. Certo il signor Cameron anche in questo caso ha avuto l’occhio lungo: ha staccato un assegno di soli 30 milioni di dollari, che sicuramente saranno azzerati con gli incassi di tutto il mondo. L’unico motivo per cui il papà del Titanic si è dedicato con tanto zelo a questo film è per l’ambientazione. Perché non far provare ad altri le proprie tecnologie sotto l’acqua? Giusto per vedere se le immagini sono all’altezza, senza metterci la faccia subito! Come sapete infatti i prossimi “Avatar 2” e “Avatar 3” saranno quasi sicuramente ambientati nell’acqua. Sono le prove generali. Certo il risultato per “Sanctum” è un film inutile e da evitare come la peste!

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