Serata noiosa, scontata per un format antiquato!!!
Gli Academy Awards stanno per fare la stessa fine di San Remo??? Intanto questi i vincitori e non vi nego che sono moooooltoooooo deluso, dato che Il discorso del re ha vinto nelle categorie più importanti... Se lo meritava? Per me NO!... Ha vinto la tradizone, in una tradizionale cerimonia che celebra il cinema ben confezionato... Peccato... Si doveva premiare il presente (Fincher) o il futuro (Aronofsky, O. Russel), si è preferito rimanere legati al passato!!!
See you in 84!!!
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lunedì 28 febbraio 2011
domenica 20 febbraio 2011
I (miei) VINCITORI DELL’OSCAR 2010/2011
PREMESSA: Allora… ad una settimana esatta dalla notte più importante per il cinema (almeno quello americano!), ecco che vi propongo i miei Oscar… Cioè le persone che io premierei il 27 febbraio… La premessa è doverosa perché secondo me sono in gara 4 FILM STUPENDI che meriterebbero l’Oscar ex aequo nelle categorie più importanti… sto parlando di The Social Network, Il cigno nero, Il grinta e Il discorso del re (a cui non ho assegnato nessun titolo nella mia classifica perché so che vincerà tutto e mi stanno antipatici i super premiati!!!)…
DUNQUE… eccovi qui di seguito i miei vincitori…
ATTORE: Jeff Bridges per Il grinta (dovrei darlo a Colin Firth per Il discorso del re, ma odio chi vota all’Academy che penalizzerà Jeff solo perché ha vinto l’anno scorso il premio Oscar!)
ATTORE NON PROTAGONISTA: Christian Bale per The Fighter
ATTRICE NON PROTAGONISTIA: Jacki Weaver per Animal Kingdom
SCENEGGIATURA ORIGINALE: The Fighter - Scott Silver, Paul Tamasy, Eric Johnson; Keith Dorrington
COSTUMI: Alice in Wonderland - Colleen Atwood
TRUCCO: The Wolfman - Rick Baker e Dave Elsey
CANZONE: “We Belong Together” - Toy Story 3 (Randy Newman)
CORTOMETRAGGIO D’ANIMAZIONE: Day & Night - Teddy Newton
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martedì 1 febbraio 2011
IL CIGNO NERO - BLACK SWAN: RECENSIONE
Postato anche su Filmforlife...
Si può smitizzare un mondo centenario come quello della danza? Si può, o per dirla all’americana Yes, we can!, o meglio ancora he (Darren Aronofsky) can! Con il suo ultimo lavoro, il giovane regista si cimenta con un thriller psicologico ambientato nei puri, soffici e sofisticati ambienti del balletto classico, riuscendo nell’impresa di renderlo viscerale, carnale, passionale, voluttuoso. La protagonista, Nina, la splendida Natalie Portman in profumo di Oscar, è una prima ballerina del New York City Ballet scelta per interpretare il ruolo di Odette, la principessa de “Il lago dei cigni”, immortale opera musicata da Pëtr Il'ič Čajkovskij. L’ossessione della donna per la perfezione in ogni passo, ogni linea, ogni movimento del suo corpo si scontra con la visione del coreografo di turno (il mascolino Vincent Cassel) che vuole edulcorare il balletto da tutti gli orpelli della tradizione classica. Aronofsky si concede al suo cigno nero tutte le caratteristica che hanno reso il suo stile inconfondibile. C’è in nuce una summa della sua visione della regia: tanta camera a spalla, inquadrature sporche, dettagli cruenti e singole scene cariche di pathos emotivo. È impossibile infatti guardare a “Il cigno nero” senza scorgere durante tutta la narrazione riferimenti alla filmografia passata del regista. Nina è un wrestler, piena di ematiche ferite fisiche, che ricordano l’iconografia cristiana delle stigmate, e mentali. La ballerina è una paranoica che vive di allucinazioni, correndo passivamente verso il suo ineluttabile destino, in una specie di requiem for a dream in musica che viene completato da un finale da brividi e semplice sublime. Suspence e dramma si mescolano, si agitano e danno alla pellicola un sapore di grande capolavoro. Forse i più esigenti troveranno la prima parte noiosa, ma in realtà è quella giusta lentezza per preparare e rendere ancora più potente il salto finale verso la consapevolezza e la catarsi finale.
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