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giovedì 13 dicembre 2012

THE WORDS: RECENSIONE


The Words, film d'esordio degli sceneggiatori Brian Klugman e Lee Sternthal, presentato al Sundance Film Festival, è una pellicola che si concentra sul tema della narrazione, ovvero una riflessione su uno dei lavori più antichi del mondo: il cantastorie, e non importa che tipo di storia si stia raccontando (dramma o commedia) o quale sia il mezzo scelto per raccontare (schermo o pagina di un libro). Con The Words scopriamo che da sempre una delle necessità dell'uomo è quella di raccontare storie, perché il genere umano si nutre da sempre di loro sin dalla notte dei tempi.

Clay Hammond è un celebre scrittore corteggiato da una seducente dottoranda che vorrebbe carpire quale verità si cela dentro e dietro il suo romanzo. Avvicinato durante una lettura pubblica, Clay si limita a confessare i primi capitoli del libro introducendo la vita del suo personaggio: Rory Jansen, che si sogna scrittore e sogna di scrivere il romanzo della vita. Alla fine l'ispirazione arriverà grazie ad una vecchia valigia ventiquattrore. Rory pubblica il suo romanzo e raggiunge il successo, ma un vecchio signore rivendica la paternità del libro e della storia che tutto il mondo sta ammirando.La dottoranda quindi ha intenzione di scoprire se il successo di Clay è legato inesorabilmente ad una storia simile a quella di Rory. Lei è convinta che Rory e Clay sono la stessa persona.

The Words è tutto incentrato sull'esigenza di ognuno di noi nel voler comunicare, lasciare un'impronta di noi tramite le nostre storie. Insomma è un film costruito tutto sulle parole, che sono la cornice e la parte centrale della narrazione. I livelli narrativi si confondono e i personaggi principali potrebbero essere in effetti tutti e tre la stessa persona, anche se questo mistero è da scoprire in sala. Del resto, ciò che non è chiaro è quel è la realtà e quale è la finzione: ma si sa, dal momento che un'avventura della vita diventa un racconto è inevitabile che venga romanzata.

Questa pellicola non ha avuto un grande successo di pubblico negli Stati Uniti, ma è stata apprezzata sia dal pubblico che dalla critica, anche per merito dell'interpretazione di Bradley Cooper e Jeremy Irons.

lunedì 8 novembre 2010

APPUNTAMENTO CON L'AMORE: RECENSIONE



Ti aspetti il solito film per giovani adolescenti innamorati e scopri che “Appuntamento con l’amore” è tutt’altro! Un film sull’amore e sui clichè sanvalentiniani, ma tranquilli, a dispetto del titolo, nessuno rischia una crisi di iperglicemia. Bravi gli americani e bravo soprattutto il regista Garry Marshall, che porta sul grande schermo un cast stellare di attoroni internazionali, realizzando quella che possiamo definire una “very typical american comedy”; una vera commedia americana, di quelle che ti fanno dimenticare per due ore (e due minuti per l’esattezza) la vita quotidiana, per regalare una serie infinita di battute e situazioni comiche. Per scelta, non faremo i nomi degli attori del film perché sono tutti talmente simpatici e auto-ironici che elogiarne qualcuno sarebbe un torto verso gli altri. Fiori, cioccolato, bigliettini, caramelle, amore, cupido, corna, sesso, anelli, matrimoni e chi più ne ha, più ne metta: in questa pellicola c’è proprio tutto. C’è una storia, anzi ci sono delle storie tutte abilmente intrecciate dalla magica penna di Katherine Fugate, che accompagna lo spettatore nello sciogliere alla perfezione la matassa delle vicende che si succedono con frenesia (ordinata!) sullo schermo. Quello che più sorprende è il cinismo di qualcuno, che nemmeno nel giorno più “amoroso” dell’anno, riesce a lasciarsi andare; del resto “San Valentino arriva come ogni anno” e come ogni anno tutti vogliono ostentare il proprio amore. Frizzante, zuccherato, ma mai smielato. Se si vuole trovare una pecca - oltre alla traduzione del titolo originale da “Valentine’s Day” nel nostro non-sense “Appuntamento con l’amore” – la si può trovare nella distribuzione che esce con 28 giorni di ritardo rispetto al 14 Febbraio non sfruttando (come successo negli States) questa potenziale macchina da soldi.

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