domenica 25 novembre 2012

UNA NOCHE: RECENSIONE


Una Noche, passato per la Berlinale 2012 e film vincitore al Tribeca Film Festival, è l'opera prima della sceneggiatrice Lucy Mulloy, che evoca nel suo lavoro le magiche atmosfere vibranti di una vivacissima Avana, capitale di Cuba, presentata anche in Concorso al Torino Film Festival. La storia ruota intorno alla vita di due fratelli Lila (anche voce fuori campo della narrazione) che si veste come un ragazzino ed è scontrosa, ed Elio il suo opposto, pieno di vita e speranzoso. Quando Elio diventa amico di Raul, comincia a progettare la fuga. Il sogno di Elio e Raul è quello di tutti i cubani raggiungere Miami, con un pericolosissimo viaggio attraverso l’oceano. Il tenero Elio, che guarda all'intraprendente Raul (quasi con sguardo innamorato), è il contraltare perfetto per il pragmatismo disilluso di Lila.

Lucy Molloy racconta una storia di formazione ostinata e dolorosa, segnata dalla voglia di libertà e girata, sullo sfondo di una Cuba sensuale, che oscilla tra morbosità e vitalità. La pellicola sprigiona una energia inquieta, in perfetta sintonia con i caratteri dei tre protagonisti. Si tratta di un film impulsivo, come si può essere impulsivi durante la giovinezza. Ovvio che la regista mette in scena anche le inquietudini dei tre protagonisti, desiderosi di emigrare verso il loro paradiso, con un tono che però non disdegna quello della commedia. Ci sono infatti delle osservazioni tristemente ironiche durante il film, che mostra anche uno spaccato della vita sull'isola caraibica, con la sua cultura sessualmente sfrenata, con la degradazione sociale con non è l'eccezione, ma la norma.

Una Noche però riesce anche ad intenerire il cuore, nonostante sia un racconto crudo e crudele, che si mantiene sempre nei limiti della plausibilità, non sfociando mai nell'impossibile. La narrazione è sottolineata da un'ottima colonna sonora, che sorprende per il modo in cui accompagna le (dis)avventure dei tre protagonisti.

Una Noche è un film low-budget, che dimostra che non servono grandi produzioni per realizzare un buon film, ma ciò che è necessario è una buona idea per una storia, pur semplice e non necessariamente originale nel soggetto.  

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