mercoledì 10 novembre 2010

UOMINI DI DIO: RECENSIONE


Uomini di Dio”, ovvero un tragica storia vera, che ancora oggi non ha una verità ufficiale. L’ultimo lavoro di Xavier Beauvois, “Des Hommes et des Dieux” tratta proprio un tema politicamente scottante che ha lasciato dietro di sé non poche tensioni tra Francia e Algeria. Nel 1996 in una regione del Maghreb vivono in pace (come la morale cattolica imporrebbe!) un gruppo di monaci in un monastero in un villaggio sperduto. Amore e fratellanza sono le parole d’ordine che queste persone di chiesa utilizzano per rapportarsi ai fratelli musulmani, che aiutano come possono: dalle cure mediche agli aiuti umanitari. Storia, dicevamo, reale che si concluse tragicamente (e non dite che è uno spoiler!) il 30 maggio del 1996 quando sette teste di questi monaci vengono ritrovate mozzate nei pressi del monastero, dopo un sequestro lampo ad opera dell’associazione che si firmò come Jihad Islamica. Beauvois avvalendosi di un cast eccezionale (Lambert Wilson, Michael Lonsdale, Olivier Rabourdin, Jacques Herlin, Sabrina Ouazani, Goran Kostic, Philippe Laudenbach, Xavier Maly, Loïc Pichon, Abdelhafid Metalsi) trova una chiave di lettura ideale per 120’ in cui succede davvero poco o nulla. Il tempo della comunità monastica è scandito dalle continue preghiere e messe e tutta la narrazione procede in modo lento, senza mai annoiare, merito anche di personaggi scritti benissimo, ognuno con il proprio carattere e personalità ben delineata. Questi uomini infine si oppongono semplicemente all’oppressione stessa: sono contro le leggi terroristiche, non si piegano mai ai saccheggi, né alle leggi del governo di Parigi che pretenderebbe che rientrassero in patria o emigrassero verso un luogo africano più sicuro. Siamo di fronte ad Hommes integerrimi e assolutamente probi che decidono di sfidare due sistemi (malsani) e che purtroppo non sono stati aiutati dagli stessi Dieux che con costanza estrema pregano ogni giorno. Romantico, poetico, il film lascia senza fiato, facendo conoscere allo spettatore uno spaccato della reale vita in certe zone del terzo mondo un po’ snobbate dai media, ma, che pur non avendo una guerra in corso, si trovano a lottare ogni giorno contro un nemico interno che si può chiamare tranquillamente terrorismo (quando guardiamo dalla parte del male) od esercito (quando riteniamo di guardare dalla parte dell’ordine costituito). Molto interessante e da consigliare a tutti gli amanti del buon cinema, “Uomini di Dio” ha vinto il premio della giuria a Cannes 2010 ed è il candidato agli Oscar della Francia e si rischia davvero di aver già trovato il vincitore.

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