lunedì 8 novembre 2010

NORD: RECENSIONE


Depressione, ansia, crisi di panico: sono i disturbi di cui soffre Jomar, protagonista di questa commovente pellicola in arrivo dai fiordi norvegesi. Jomar, interpretato magistralmente da Anders Baasmo Christiansen, vive nel ricordo del suo passato, quando era un campione di sci ed aveva in mano la chiave di un futuro di sicuro successo. Adesso riesce solo ad ingerire tranquillanti a ripetizione e, fiaccamente, a staccare pass per i clienti della stazione sciistica in cui lavora. Ma ben presto qualcosa cambierà nella sua vita. Il giorno in cui la psicologa lo dimette dalla clinica dove è in cura, lo sciatore scopre di avere un figlio di 4 anni, che vive con la sua ex fidanzata nei pressi del circolo polare artico. E a questo punto si apre un bivio; bisogna prendere una decisione, una strada: percorrere 890 km per riprendersi la vita che ha lasciato anni prima o continuare ad angosciarsi con l’alcol e lo Xanax. Rune Denstan Langlo si cimenta con questi temi, dopo essersi occupato per anni di documentari, regalandoci un viaggio unico, ambientato tra le fredde campagne norvegesi costantemente innevate. Una ragazzina annoiata che fuma di nascosto, un giovane meccanico ossessionato dagli omosessuali ed un vecchietto che vive romanticamente in una capanna sopra un lago ghiacciato sono solo alcuni dei bizzarri personaggi che Jomar si troverà di fronte durante questa “traversata”, e che lo renderanno pronto ad affrontare l’incontro con il figlioletto. Come spesso accade il viaggio fisico riporta a un viaggio dell’anima, dove il protagonista compie un pellegrinaggio per redimersi. Jomar, a bordo della sua motoslitta, sceglie di agire, di avventurarsi in una spedizione per tentare di ritrovare se stesso. Un road movie tra i picchi innevati di una Norvegia mitica, tutta da scoprire.

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