domenica 10 aprile 2011

LE QUATTRO VOLTE: RECENSIONE

Postata solo qui sul mio blog... Semplicemente perché a ben pensarci (insieme a Diciotto anni dopo) questa è l'unica opera cinematografica degna di nota del 2010 italiano... Voglio anche esprimere così il mio sdegno per i David di Donatello, l'ennesima buffonata del nostro paese...Nomination SCANDALOSE!!!

Il regista Michelangelo Frammartino con il suo lavoro “Le quattro volte” ci ricorda che esiste un altro tipo di vita, un altro tipo di umanità, oltre a quella alienante dell’uomo moderno nelle megalopoli. Il film non è semplice né da guardare, né da digeribile, già solo per il fatto che si assiste a 90 minuti in cui non ci sono dialoghi. Il cinema ritorna con questa poetica e filosofica pellicola alla sua quintessenza, ovvero “racconto per immagini”.

“Le quattro volte” racconta quattro storie, ambientate in un paesino calabro arroccato sulle montagne, che fanno da sfondo all’acuta riflessione di Frammartino sulla vita e sulla morte, sul rapporto tra la natura e l’uomo, tra tradizioni che rimangono immutate nei secoli e luoghi in cui il caotico mondo moderno è rimasto escluso. Quello che il regista milanese ci mostra è un luogo dove ogni giorno si deve lottare per la sopravvivenza, che il protagonista sia un uomo, un animale o una pianta. Un uomo che muore, una capra che nasce, un albero secolare… sono questi i protagonisti del film! In una visione del mondo e della narrazione cinematografica diversa e particolare sia rispetto alle opere di fantasia sia rispetto ai documentari.

Ad accompagnare il nostro sguardo ci sono solo lunghissimi piano sequenza e inquadrature fisse, per quattro storie, legate tra loro da un sottilissimo fil rouge, quasi che ci fosse la mano di un dio benevolo, ma al contempo spietato a dare un senso a quello che si sta guardando. Un’esperienza sensoriale intensa per chi avrà il piacere di ammirare questa piccola opera d’arte popolare.


 “Le Quattro volte” ha vinto l’anno scorso a Cannes l’Europa Cinemas Label ed inoltre Vuk, il fedele cane del pastore, si è portato a casa la Palm Dog 2010, assegnata alla miglior interpretazione canina.

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