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I fratelli Coen arricchiscono la loro
filmografia con un nuovo film, sostanzialmente diverso da tutti i loro precedenti,
dove però si può notare tranquillamente lo stile dei due fratelli di
Minneapolis: Inside Llewyn Davis, vincitore già al Festival di
Cannes del Gran Prix della giuria e che è stato presentato nella sezione Festa
Mobile al 31 Torino Film Festival.
I Coen decidono di raccontare una loro passione, la musica
folk, portando sul grande schermo la storia di un cantautore dei primi anni
Settanta, mostrando le sue difficoltà per emergere e incidere finalmente il suo
primo disco d’esordio da solista e descrivendo a loro modo un’intera epoca.
Quella di Llewyn Davis, interpretato da Oscar Isaac, non è una vita
facile, così come non era facile intraprendere un viaggio nella musica folk,
che i Coen riescono qui a far risaltare in tutta la sua bellezza, che aiuta a
rendere al meglio le atmosfere cupe (come l’animo del protagonista) e gli
scenari notturni di una Manhattan ormai mitica e quasi sconosciuta ai nostri
giorni, dove la gente ascoltava in religioso silenzio una canzone, suonata solo
con l’ausilio di uno strumento. Ma i due registi raccontano proprio un modo di
vivere la vita che ormai è andato perduto, quando a New York ci si poteva
barcamenare, dormendo un giorno in un pavimento al Queens e il giorno dopo
trovarsi in un comodo letto nell’Upper East Side.
I Coen però non deludono il proprio pubblico. il film non
manca di sadismo e cattiveria, una nuova commedia cupa, in cui lo stile di
regia e di scrittura è ben riconoscibili, sia nella scelta delle inquadrature
quasi soffocanti e claustrofobiche, sempre in spazi strettissimi, dove i
protagonisti a stento riescono a muoversi, o nei soliti brillanti dialoghi,
saturi di frustrazioni e speranze. Il film inoltre si avvale di un cast di
prim’ordine, basti solo pensare a Carey Mulligan, Garrett Hedlund e a Justin
Timberlake, oltre alla straordinaria performance del protagonista Oscar Isaac
che riesce a rendere al meglio il suo personaggio, colmo di disperazione,
avvilito, demoralizzato, ma che, nonostante le continue disgrazie che i Coen
mettono sulla sua strada, non rinuncia a vivere per ciò che crede essere il suo
unico obiettivo nella vita. Si tratta di un film semplice, però potente,
emozionante e coinvolgente che diventa grande cinema proprio grazie alla sua
semplicità. È quasi impossibile non provare empatia per Llewyn, una sorta di
reietto, che cerca la sua via e che sa di poter contare solo sul talento. Si
possono trovare in lui, facilmente, tutti i tòpoi letterali dell’eroe buono,
indurito dalla crudezza della realtà in cui vive. Se tutto ciò non bastasse, i
Coen si avvalgono di una colonna sonora semplicemente sublime, dove ogni
singola nota vibra e si imprime nell’anima dello spettatore.
Inside Llewyn Davis è una pellicola intima e privata, che è
possibile definire matura: un atto d’amore nei confronti di una passione.
Imperdibile e (fortunatamente) dal 20 febbraio 2014 uscirà anche in Italia.