Postato anche su Four Magazine...
Bong Joon-ho arriva al Festival Internazionale del film di
Roma 2013 con un film post-apocalittico, Snowpiercer, ambientato
interamente su di un treno che gira a tutta velocità il mondo, dopo che un
disastroso climatico, causato dall’uomo, ha fatto precipitare il pianeta in una
nuova era glaciale. La vita, o meglio ciò che rimane della vita che conosciamo
oggi, esiste solo sui vagoni di questo treno, dove diciassette anni prima hanno
trovato la salvezza i pochi e fortunati esseri umani, riusciti a comprare un
biglietto per imbarcarsi. La società che vive sulla locomotiva è divisa in tre
sezioni, che richiamano ovviamente alla divisione per classi, a cui ci ha
abituato la storia del genere umano. La vicenda narrata in Snowpiercer è
proprio concentrata tutta sull’eterna voglia di rivalsa e di riscatto della
terza classe, che aspira, con le sue utopiche rivoluzioni, a sovvertire lo
status quo: di sezione in sezione, di livello in livello, come in un
videogioco, nel disperato tentativo di raggiungere il vertice e cambiare le
cose, con un nuovo ordine.
Chris Evans, distaccandosi parecchio dalle sue
precedenti interpretazioni, incarna un leader carismatico, ma al tempo stesso
tormentato e dal passato oscuro, che ha accumulato odio e rabbia nei confronti
di Wilfred (Ed Harris), il costruttore del mistico
treno e che ha ormai come unico scopo nella vita quello di ucciderlo. A far da
contorno a questo plot principale, che richiama un particolare rapporto
padre-figlio, spesso affrontato sul grande schermo, ci sono una serie di figure,
che aiutano il film ad uscire dai canoni del blockbuster,per essere più
autoriale e intimo, dato che si riflette, in modo abbastanza problematico sulle
sorti del genere umano e sulla società. Spiccano su tutti, che Tilda
Swinton dimostra, se mai ce ne fosse ancora bisogno, di essere
un’attrice incredibile, poliedrica e trasformista, recitando la parte del
perfido ministro Octavia Spencer, super visore dell’ordine
all’interno del treno e John Hurt, mentore ed eroe del passato
della terza classe.
La narrazione procede spedita tra azioni violente e
malesseri psicologici dei personaggi e raggiunge l’apice nel catastrofico e per
nulla scontato finale, che regala comunque un barlume di speranza, una nuova
via, un nuovo inizio.
Nessun commento:
Posta un commento