The Words, film d'esordio degli sceneggiatori Brian Klugman e Lee Sternthal, presentato al Sundance Film Festival, è una pellicola che si concentra sul tema della narrazione, ovvero una riflessione su uno dei lavori più antichi del mondo: il cantastorie, e non importa che tipo di storia si stia raccontando (dramma o commedia) o quale sia il mezzo scelto per raccontare (schermo o pagina di un libro). Con The Words scopriamo che da sempre una delle necessità dell'uomo è quella di raccontare storie, perché il genere umano si nutre da sempre di loro sin dalla notte dei tempi.
Clay Hammond è un celebre scrittore corteggiato da una seducente dottoranda che vorrebbe carpire quale verità si cela dentro e dietro il suo romanzo. Avvicinato durante una lettura pubblica, Clay si limita a confessare i primi capitoli del libro introducendo la vita del suo personaggio: Rory Jansen, che si sogna scrittore e sogna di scrivere il romanzo della vita. Alla fine l'ispirazione arriverà grazie ad una vecchia valigia ventiquattrore. Rory pubblica il suo romanzo e raggiunge il successo, ma un vecchio signore rivendica la paternità del libro e della storia che tutto il mondo sta ammirando.La dottoranda quindi ha intenzione di scoprire se il successo di Clay è legato inesorabilmente ad una storia simile a quella di Rory. Lei è convinta che Rory e Clay sono la stessa persona.
The Words è tutto incentrato sull'esigenza di ognuno di noi nel voler comunicare, lasciare un'impronta di noi tramite le nostre storie. Insomma è un film costruito tutto sulle parole, che sono la cornice e la parte centrale della narrazione. I livelli narrativi si confondono e i personaggi principali potrebbero essere in effetti tutti e tre la stessa persona, anche se questo mistero è da scoprire in sala. Del resto, ciò che non è chiaro è quel è la realtà e quale è la finzione: ma si sa, dal momento che un'avventura della vita diventa un racconto è inevitabile che venga romanzata.
Questa pellicola non ha avuto un grande successo di pubblico negli Stati Uniti, ma è stata apprezzata sia dal pubblico che dalla critica, anche per merito dell'interpretazione di Bradley Cooper e Jeremy Irons.
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