lunedì 11 luglio 2011

HARRY POTTER E IL CALICE DI FUOCO: RECENSIONE

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Il periodo spensierato dell’infanzia Harry Potter e i suoi inseparabili compagni di avventure lo hanno ormai abbandonato alla fine del terzo anno ad Hogwarts, con la conclusione di “Harry Potter e il prigioniero di Azkaban”, dove il passato del maghetto torna prepotentemente a rincorrerlo. Con questo quarto capitolo, la storia si fa più avvincente, anche perché la scuola di magia frequentata dal signor Potter ospita il prestigioso “Torneo Tre Maghi”, una competizione in cui tre allievi delle tre scuole di magia più importanti al mondo si sfidano per raggiungere l’eterna gloria. Nonostante il limite d'età sia stato fissato a diciassette anni e i partecipanti a tre, Harry viene iscritto, suo malgrado, ed è costretto a partecipare. 

In questo nuovo film, con un cambio di regia – da Alfonso Cuaron a Mike Newell –, l’attenzione si concentra più sui tormenti adolescenziali dei protagonisti (“chi invitare al ballo della scuola?”) piuttosto che sulla spettacolarità delle prove che i maghi devono affrontare nel torneo. Effettivamente il romanzo aveva molto più materiale e, sicuramente, se questo film si fosse realizzato in anni recenti, sarebbe stato diviso in due parti. Certo è che non mancano i momenti emozionanti e una narrazione che spesso sfocia nell’horror. La narrazione è infatti abbastanza cupa e le magiche atmosfere gaie dei primi due film sono state abbandonate, e tra amputazioni, sangue, morte e primi tormenti sessuali, il film è decisamente il più “pauroso” della serie. 

Poi finalmente nel Calice di Fuoco fa la sua comparsa il nemico giurato di Harry Potter: Lord Voldemort, che si fa uomo ed è un’entità carnale e non più solo un fantasma del passato. Dunque il male fa la sua comparsa e, con la cattiveria che non ti aspetti da un fantasy per giovanissimi, si comporta nel modo più crudele: l’Avada Kedavra su uno dei protagonisti. Insomma forse non proprio il migliore dei film sul maghetto ma certamente non ha deluso i fan, come invece faranno le due pellicole che seguiranno.

2 commenti:

  1. un bel film, all'interno del quale si ammira una parentesi, una "teen-agers comedy" (su come ci si comporta in società)
    aggiungo una nota personale: mi ha talmente scocciato mr. Pattinson che riguardo con viva soddisfazione la scena della sua morte (oltrettutto non lo uccide nemmeno un arcicattivo come Voldemort, ma un viscido tirapiedi come Codaliscia)

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  2. e in mezzosecondo... e si... era bello levarsi subito pattinson di torno... ci evitavamo quella cosa sui vampiri... :)

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